dialettale/regionale: Tùturu (Puglia) Lu Tùturu, il sedile del cestaio. Non tutti i contadini sono cestai ma non c’è cestaio che non sia prima di tutto un contadino. Tanti anni or sono, a Manduria, cittadina di provincia a vocazione agricola del nord salento, era esattamente così. In questo angolo di Puglia, chi si destreggiava tra verghe di ulivi e lentisco erano persone con la schiena ricurva che sfoggiavano orgogliosamente le proprie mani incallite, segni indelebili del tempo che scorreva e di un rapporto intimo e indissolubile con la terra e le sue risorse che non conosceva sosta. In questo contesto, compagno inseparabile del cestaio era lu tùturu, sezione del tronco di un albero stagionato che l’artigiano usava come sedile.
Alto all’incirca mezzo metro questo confortevole sgabello naturale veniva generalmente ottenuto da tronchi di ulivo, pino, leccio o quercia.
Ascolta la pronuncia di Tùturu:
In foto: tùturu ricavato dal tronco di una quercia.